CALCESTRUZZO DRENANTE

L’impiego di materiali drenanti in ambito stradale è sempre più diffuso, sia per far fronte alle elevate esigenze di sicurezza di marcia anche in condizioni meteo sfavorevoli, sia come strumento per la regolazione dei deflussi delle acque piovane.

Gli interventi più comuni consistono nell’impiego di conglomerati bituminosi drenanti, di masselli autobloccanti, oppure con sistemi di stabilizzazione di ghiaie. Metodi che per diverse ragioni non sempre soddisfano appieno le esigenze del cliente finale.

Mentre il calcestruzzo drenate sta trovando ampio utilizzo negli ultimi anni, per le sue caratteristiche di funzionalità e di inserimento in ambienti naturali, dove la richiesta di non stravolgere il contesto circostante è una richiesta primaria. Ideale per realizzare tutte quelle opere lasciate oggi in terra battuta, la cui continua ed indispensabile manutenzione, le rendono poco funzionali. Con il calcestruzzo drenante si realizza uno strato di usura altamente permeabile e al tempo stesso solido, compatto e funzionale.

Ciò aiuta a superare, pur rispettandoli, i vincoli idrogeologici e paesaggistici del territorio.

Le ottime caratteristiche di drenabilità rendono il calcestruzzo drenante particolarmente indicato per la realizzazione di interventi proprio nelle zone a tutela ambientale, per le quali è richiesta la restituzione delle acque piovane al terreno. La sua struttura aperta consente il passaggio agli strati e alle falde sottostanti fino al 90% delle acque pluviali, anche in caso di eventi di notevoli intensità.

L’elevata percentuale di vuoti interconnessi permette un alto grado di permeabilità, garantendo comunque elevati valori di resistenza ai carichi. La capacità drenante effettiva dipende dalla progettazione, dalle modalità di messa in opera e dalle richieste di portanza/resistenza dell’opera, possono essere valutate in misura di 500-1000 litri/mq/minuto.

Il calcestruzzo drenante ha un aspetto superficiale naturale, è caratterizzato da un aspetto rugoso, che consente la sostanziale limitazione della scivolabilità, che comunque, non limita la circolazione pedonale.

La matrice aperta consente il continuo ricircolo d’aria, con la conseguente assenza di ristagni d’acqua. La rugosità della superficie riduce il rischio di incidenti dovuti al fenomeno dell’aquaplaning o alla mancanza di aderenza per la formazione di ghiaccio, azione al quale il prodotto non è sensibile proprio grazie alla notevole presenza di vuoti al suo interno, che assolvono funzione di “cassa di espansione” per la dilatazione di eventuali rimanenze d’acqua, che al suo interno diventino ghiaccio.

Il ritiro igrometrico del calcestruzzo drenante è molto limitato e consente realizzazioni di opere senza la necessità di prevedere giunti di contrazione.

Le pavimentazioni così realizzate, leniscono gli effetti del surriscaldamento dovuto all’irraggiamento solare tipico dei conglomerati bituminosi, quali deformazioni da impronte di gomme.

La tipologia di sottofondo su cui viene realizzato la pavimentazione, influisce sulle proprietà dell’opera finita. Un sottofondo ben compattato accresce la portanza complessiva e riduce il rischio di danneggiamento da usura, causati da possibili cedimenti localizzati.

Il calcestruzzo può, all’occorrenza, essere colorato mediante aggiunta di specifici ossidi per cemento, nel caso sia richiesto un inserimento specifico nel contesto circostante.

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